Territorio, filiera, qualità. Vincenzo Mancino a “Incontri d’Autore – Fare Rete con Gusto”

Lo scorso week end a Roma è stato ricco di iniziative dedicate al buon cibo. Oltre alla prima edizione di Formaticum, che ha avuto un ottimo riscontro in termini di pubblico e di risonanza mediatica, si è svolto, presso il “Prati Bus District”, l’evento “Incontri d’Autore – Fare Rete con Gusto”.

“Incontri d’Autore” era organizzato all’interno del progetto Mercati d’Autore che ha l’intento di valorizzare i mercati di Roma. Si è trattato di una intera giornata, domenica 24 febbraio, dedicata alle Piccole e Medie Imprese del Food.

La manifestazione proponeva infatti la presentazione e condivisione di esperienze con l’intento di creare una rete di collaborazione tra attività che operano nel settore del food & beverage. Erano presenti oltre 50 produttori di eccellenze enogastronomiche di tutta Italia. E tra i relatori c’era Vincenzo Mancino a parlare “del suo”, ovvero dell’eredità enogastronomica laziale.

Cibo di qualità…

Vincenzo Mancino è stato introdotto da Nerina Di Nunzio di Food Confidential, ancora più simpatica che in video, la quale ha esordito valorizzando il diploma ONAF di Vincenzo. Una formazione, quella di assaggiatore di formaggio, importante e preziosa perché insegna un uso corretto dei 5 sensi e, di conseguenza, un avvicinamento consapevole all’alimento.

Vincenzo infatti ha raccontato che proprio da un’osservazione personale ha iniziato, nel 2001, la ricerca di eccellenze gastronomiche laziali.

Quando mi capitava di mangiare pietanze e cibi indicati come Biologici, non trovavo altrettante informazioni su provenienza e realizzazione del prodotto. Ma per me era chiaro che parlare di Biologico senza riferimenti alla territorialità e alla filiera non aveva molto senso.

… legato al territorio

Vincenzo ha deciso dunque di ricercare e selezionare prodotti tipici. Prodotti derivati da una materia prima espressione di un territorio con il valore aggiunto dell’artigianalità, anch’essa eredità dei singoli luoghi. Un’eredità rispettosa degli animali e della terra, secondo un approccio antico, precedente ad allevamento intensivo e agricoltura industriale.

Da qui, dunque, il valore del tramandare le ricette e le tecniche, ovvero la sapienza artigianale di un luogo, con un esempio ormai paradigmatico: quello del Conciato di San Vittore. Un’esperienza di rigenerazione che ha portato formazione, lavoro, attività economica e riscatto sociale.

“Un prodotto territoriale e artigianale è un prodotto sano e vero, al di là di certificazioni ed etichette” ha detto Vincenzo Mancino. E un gusto allenato questa qualità la sa cogliere! Non ci resta che ringraziare “Incontri d’Autore – Fare Rete con Gusto” per averci ospitato all’interno di un’occasione di network della qualità.

Cibo Agricolo Libero a Taste of Roma con il Conciato di San Vittore

conciato di san vittore

Dopo i vostri incuriositi riscontri, all’indomani del servizio a Geo&Geo sulle selezioni di formaggi laziali operata da Vincenzo Mancino, torniamo a parlare di Conciato di San Vittore, l’antico formaggio di latte di pecora prodotto nel basso Lazio!

Teodoro Vadalà, una vita nella pastorizia e nella caseificazione e, soprattutto, una grande passione per le erbe e gli aromi della terra, era l’unico detentore della ricetta del Conciato, e ne ha fatto dono a Vincenzo Mancino. La lavorazione è complessa, le quindici erbe della conciatura vanno raccolte a mano, essiccate e preparate ognuna a suo modo, e soprattutto vanno colte lì, sui monti Aurunci, perché, come spiegano Teodoro e Vincenzo nel servizio, un conciato prodotto in un luogo diverso e con ingredienti diversi avrà un altro gusto. Ecosistema vuol dire anche questo!

Ora Vincenzo, divenuto custode di questo prezioso segreto, ha deciso di farlo diventare uno strumento di recupero sociale: ha avviato quindi, con l’associazione Cibo Agricolo Libero Onlus, la produzione del Conciato di San Vittore (secondo l’antica ricetta) nel caseificio della casa circondariale di Rebibbia. 

Per far conoscere questa eccellenza laziale e il progetto sociale cui ha dato luogo Cibo Agricolo Libero Onlus parteciperà, anche grazie alla vittoria di un bando dell’Arsial, alla manifestazione Taste of Roma con il Conciato di San Vittore e gli altri formaggi a latte crudo da ricette antiche del Lazio prodotti dal Caseificio Sociale di Rebibbia.

Taste of Roma inizia questa sera: è un palcoscenico molto importante per far conoscere ricette e prodotti “salvati” dall’oblio (e dallo schiacciasassi della produzione industriale) grazie a piccoli produttori territoriali, consumatori critici e buongustai. Per questo anche DOL parteciperà alla manifestazione, con la sua selezione che da oltre dieci anni allieta la nostra tavola. Insomma non ci resta che invitarvi a Taste of Roma un grande evento in cui ritrovarci! 

A Geo&Geo Vincenzo Mancino unico erede dell’antica ricetta del Conciato di San Vittore

Nella puntata della famosa trasmissione Geo & Geo andata in onda martedì 11 settembre su RAI 3, un lungo servizio ha raccontato la storia della più antica arte casearia laziale custodita dai sapienti artigiani che hanno saputo portare avanti tradizione, gusto, unicità di un territorio, quello del Lazio, da sempre legato alla pastorizia.

In questo bel documentario di Manuela Petrocchi che ha raccontato persone e storie, abbiamo la possibilità di conoscere meglio le specialità che ogni giorno dal banco di Proloco D.O.L. Vincenzo Mancino propone con amore e grande passione a tutti i suoi clienti. Sì, perché proprio grazie alla sua passione e curiosità nei viaggi alla ricerca delle eccellenze del territorio Laziale oggi possiamo gustare quello che non è solo formaggio, bensì una Storia che parla di uomini, di terra, di sperimentazione e rispetto per la natura.

E così, insieme a Vincenzo Mancino, incontriamo Teodoro, detentore della ricetta di uno dei formaggi più particolari e profumati del Lazio, che da anni raccoglie a mano le spezie per dare vita al Conciato di San Vittore, una specialità unica. E proprio Teodoro ha scelto Vincenzo per custodire la ricetta dell’esatta mistura delle spezie da usare per la conciatura.

Nel nostro viaggio gastronomico conosciamo anche Anna, che alleva pecore da 10 anni e vive in un antico casale affacciato sul Lago di Bolsena dove produce un formaggio stagionato in grotta prodotto esclusivamente da latte crudo. Queste sono solo alcune delle storie che potrete ascoltare, ma sono storie che faranno capire meglio allo spettatore e al consumatore, quella che da anni è la filosofia D.O.L.: il desiderio di far conoscere il cibo ma soprattutto la tradizione che vi sta dietro. Salvaguardare la produzione casearia artigianale ha permesso a Teodoro, Anna, Nino (che produce un raro erborinato di pecora a Montalto di Castro) di continuare a vivere e a produrre le proprie specialità in modo artigianale.

Queste, e tante altre specialità del territorio laziale, sono proposte nel banco gastronomia di Proloco D.O.L. e sono alla base di tutti i piatti della tradizione serviti ogni giorno ai nostri tavoli.

Grazie all’idea di Vincenzo ed al progetto D.O.L. di mettere in rete la distribuzione dei piccoli produttori artigianali del Lazio si sono potuti salvare dall’estinzione molti prodotti caseari.

Ho incontrato tante piccole realtà che erano in trasformazione aziendale. Il Lazio è stato sempre una fonte di fornitura per il latte di pecora, la produzione di pecorino romano assorbiva tutta l’offerta di latte che veniva utilizzata dalle grandi aziende. Con il crollo del prezzo del latte, l’arrivo della crisi e l’abbandono delle terre vi è stata un’inversione di tendenza. Sono nate così piccole aziende territoriali artigianali che hanno smesso di vendere alla grande distribuzione ed hanno cominciato a produrre in autonomia.

Vincenzo Mancino

E allora, dopo aver percorso il Lazio in lungo e in largo con Geo & Geo, non vi resta che venire a gustare i suoi sapori in via Domenico Panaroli 35, da Proloco D.O.L.

 

E’ possibile rivedere la puntata QUI

Centocelle e dintorni: perchè la periferia è bellezza

Quando si parla di Roma le prime immagini che vengono in mente sono sicuramente il Colosseo, San Pietro, l’altare della Patria, poi ci sono le periferie, quelle invece nell’immaginario collettivo in genere sono poco illuminate e con grandi palazzi che accolgono lavoratori stanchi a fine giornata.

Eppure le periferie sono in molti casi il cuore pulsante del cambiamento, da lì spesso partono e prendono vita progetti collettivi volti a fare economia di rete, ed è così che nascono piccoli spazi di eccellenza che risplendono e fanno risplendere periferie che poi tanto buie non sono. Quando nel 2006 Vincenzo Mancino inaugura Proloco D.O.L. lo fa con la passione di chi ha voglia di far conoscere l’artigianato gastronomico laziale, punta su eccellenze che rischiavano di andare perse, come il Conciato di San Vittore, e ancora scommette sulle potenzialità della rete e della filiera corta. Oggi D.O.L. è una realtà solida che offre ai suoi clienti il meglio della sua selezione nei prodotti in vendita al banco gastronomia, ed ogni giorno, propone una ricca cucina a pranzo e a cena; non ha di certo tralasciato l’importanza di far rete fra le realtà imprenditoriali che nel tempo sono fiorite nel quadrante Sud-Est della capitale, e non solo, così sono nate le collaborazioni con altri ristoratori. Oggi i prodotti Proloco D.O.L. ed i formaggi di Cibo Agricolo Libero possono essere assaporati da 180g Pizzeria Romana nel quartiere di Centocelle, dove i salumi che mangerete sono di Origine Laziale

Tanti buoni motivi e tanto buon cibo da provare in periferia, lì dove nascono progetti e dove l’energia corre veloce.

Perchè anche la Periferia è Bellezza, parola di Proloco D.O.L.

Cibo Agricolo Libero compie due anni: ecco le specialità realizzate nel caseificio di Rebibbia

 

Due anni intensi, fatti di dedizione al lavoro e formazione continua, ma anche di passione e amore per il formaggio di qualità: è un compleanno speciale quello di Cibo Agricolo Libero, il progetto realizzato da Vincenzo Mancino all’interno della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia. Un caseificio che ha ridato speranza alle detenute – una speranza tangibile e fattuale – mettendole nella condizione di apprendere competenze, di imparare un lavoro, di realizzare qualcosa di concreto per il proprio futuro al di fuori delle mura carcerarie.

 

Ma Cibo Agricolo Libero non è “solo” un progetto di solidarietà: si basa sulla formazione certosina che proprio Vincenzo ha messo in campo, sulla capacità delle detenute di organizzare la produzione, sulla costruzione di una vera e propria filiera corta che porti i formaggi di alta qualità realizzati all’interno del carcere sulle tavole romane. Da Proloco Dol, locale di Centocelle dove le specialità di Cibo Agricolo Libero sono sempre disponibili, questi straordinari formaggi sono arrivati nelle migliori gastronomie e nei ristoranti capitolini, sono stati scoperti dai gruppi di acquisto e dai mercati locali, sono stati apprezzati dal pubblico dei foodies.

 

I formaggi di Cibo Agricolo Libero

Ma quali sono i prodotti di Cibo Agricolo Libero e che caratteristiche hanno? La prima e più importante è l’alta qualità della materia prima, il latte, rigorosamente crudo, che permette a questi formaggi di sviluppare caratteristiche organolettiche specifiche, acquisendo sfumature di sapore e note aromatiche uniche. In particolare, per i vaccini le detenute utilizzano Latte Nobile certificato acquistato dall’azienda La Frisona di Segni.

Come il LatoXlato, un formaggio a pasta semi-dura dal color avorio, che sprigiona al naso profumi di latte e burro fuso che si mescolano a un sentore vegetale, o il Candidum, formaggio dalla pasta morbida che restituisce una sensazione piacevole al palato, con i suoi sentori vegetali e di frutta secca. O ancora il Fico Nobile, una pasta semi-dura prodotta con caglio vegetale, avvolta in foglie di fico, che al palato libera i profumi tipici regalati dall’affinatura, e Hathor, formaggio a pasta semi-dura, con il suo sapore dolce e allo stesso tempo tendente al salato, che emana profumi fungini propri del penicillum candidum che ricopre la sua crosta.

Ma qui si producono anche ottimi pecorini, come il Conciato di San Vittore, formaggio quasi estinto letteralmente salvato da Vincenzo Mancino: un prodotto unico nel suo genere, dalla storia antichissima, conciato con 15 spezie diverse fra cui ginepro, lauro, timo serpillo, finocchio selvatico, coriandolo, salvia, pepe nero e bianco, basilico, rosmarino e anice. E il pecorino in vinacce – dall’evocativo nome Na Vitaccia – conciato con le vinacce dell’azienda agricola Marco Carpineti, che regala un gusto sapido e leggermente piccante, dalla forte persistenza, che sfuma nei caratteristici sentori vinosi e persiste al palato.

Potete trovare i formaggi di Cibo Agricolo Libero presso Proloco Dol, nel quartiere Centocelle (via D. Panaroli 35), ma anche a Rebibbia, grazie al banco di vendita di via Bartolo Longo, gestito da una delle ex detenute inserite nel progetto. Inoltre, da qualche mese questi incredibili prodotti sono disponibili anche sulla piattaforma dedicata ai gruppi d’acquisto L’Alveare che dice si. Buon appetito!

DOL al Mercato Mediterraneo

DOL mercato mediterraneoCibo, sviluppo rurale, biodiversità, salvaguardia di ambiente e territori. Se ne è parlato da giovedì 23 a domenica 26 novembre alla Fiera di Roma, dove si è svolta la prima edizione di MERCATO MEDITERRANEO – Cibi, Culture, Mescolanze, evento che ha ospitato operatori della filiera agroalimentare provenienti da tutta Italia e dal bacino del Mediterraneo.

Quattro intense giornate ricche di approfondimenti, laboratori, degustazioni e, soprattutto, la possibilità di incontrare espositori di ben 25 paesi. Tra questi anche Proloco Dol, che da sempre conosce e dà luce al prezioso legame tra la produzione agroalimentare tradizionale dei territori e l’identità e il sapere delle popolazioni che nel tempo li hanno abitati.

E’ così che ogni assaggio, come ben sanno i frequentatori della bottega del gusto di via Panaroli 35, diventa occasione di cultura, di relazione, di nuove esperienze.

Nello stand di Proloco Dol abbiamo ritrovato molti dei suoi prodotti più famosi, tutti rigorosamente a chilometro zero, ovvero di origine laziale, come il Conciato di San Vittore per l’occasione vestito a festa (nella foto in apertura). Anche presso il MERCATO MEDITERRANEO insomma, Proloco Dol ha saputo cogliere l’occasione per valorizzare il cibo locale, chi lo produce e… chi lo consuma! 🙂

PROLOCO DOL a Mercato Mediterraneoo

Da Rebibbia al Foro di Traiano: degustazione dei formaggi di Cibo Agricolo Libero

Le serate luminose e ormai miti ben si prestano agli eventi gourmet, quindi aggiungete all’agenda di questa settimana un altro gustoso appuntamento con il progetto Cibo Agricolo Libero. Domani 25 maggio alle ore 18:30 Vincenzo Mancino presenterà i suoi formaggi nel cuore di Roma, presso Terre e Domus Enoteca della Provincia di Roma, in via del Foro Traiano.

Si tratterà della degustazione guidata di alcuni preziosi formaggi prodotti con latte ovino biologico di origine laziale all’interno del caseificio della Casa Circondariale Rebibbia Femminile, caseificio ideato e curato da Vincenzo Mancino, in cui alcune detenute formate e selezionate producono a pieno regime da quasi un anno e mezzo.

Tra i formaggi proposti domani troverete il pregiatissimo Conciato di San Vittore e il Fico Nobile. La degustazione verrà accompagnata da due vini dell’Azienda Agricola Casale Certosa, produttore rigorosamente laziale. Come ci spiega la pagina dell’evento

Il cibo “Buono pulito e giusto” si può fare anche all’interno di un carcere. In difesa di un diverso modello di produzione sociale.

La serata è organizzata da Slow Food Roma con Cibo Agricolo Libero. Per informazioni e prenotazioni il numero da chiamare è il 333-904-8806.

Berenice e il suo racconto del progetto Cibo Agricolo Libero

Berenice e Cibo Agricolo Libero | Proloco Dol

Entrato da Proloco Dol, al civico 35 di via Domenico Panaroli a Roma, quartiere popolare di Centocelle, trovi subito il grande bancone con salumi e formaggi ad accoglierti. In più, sulla sinistra, sul tavolo di fianco ai vini, oggi (Ndt: 27 aprile 2017) era presente un’esposizione particolare: i pecorini come il Conciato di San Vittore o Le Mura a forma di mattonella e i vaccini come Hathor, a piramide tronca e piccola occhiatura interna, e Don Blu dalle striature delle muffe Roquefort. Seduta al tavolo c’era Berenice insieme a degli opuscoli dal titolo Cibo Agricolo Libero Rebibbia Femminile.

Cibo Agricolo LiberoAll’interno del carcere di Rebibbia è stato realizzato un caseificio che utilizza prodotti a chilometro zero e solo latte nobile, dove Berenice e altre 3 detenute lavorano da lunedì al venerdì dopo aver superato la selezione, fatto non scontato, di un corso tenuto da Vincenzo Mancino, gourmet e ideatore di DOL e patron del progetto Cibo Agricolo Libero.

Berenice aveva degli occhiali che si è tolta prima di stringermi la mano e per la solidarietà propria di chi soffre di miopia le chiedo quanti gradi le manchino: – a destra 2 e ½… ma vedo bene è solo che qui c’è tanta luce!

In realtà è una normale giornata, non più luminosa di tante altre e certo il locale di Proloco Dol dà una sensazione di spazio e libertà (soprattutto all’entrata… sensazione che si perde alle 9 della sera quando tutti i tavoli e le sedie vengono occupate… sempre consigliata la prenotazione…) .  E’ vestita in modo semplice e pulito, un braccialetto rosso al polso destro, all’altro speculare un orologio, orecchini a cerchio e una collanina e mi ha fatto rivivere quei momenti di imbarazzo nell’essere semplicemente insieme agli altri in una situazione di normalità. Infatti mi dice: – sono fuori dal carcere in licenza premio!

Cibo Agricolo LiberoCome si svolge il vostro lavoro?

La mattina andiamo ai locali del caseificio, accendiamo tutto e mandiamo a 90°, questo anche per sterilizzare, l’igiene e la pulizia è tutto in un lavoro come questo. E poi ciascuna di noi ha il suo compito, la “casara”, l’addetta alla ricotta (sì facciamo anche la ricotta), chi aiuta e anche chi si occupa delle pratiche burocratiche che non mancano.

Come è stato il corso con Vincenzo Mancino?

Non facile, eravamo tante all’inizio… E anche ora quando viene a controllare il nostro lavoro se trova qualche cosa si mette ad urlare e io gli dico “Vincenzo stai buono”!

E lui?

Dice che prima aveva una moglie, ora ne ha cinque!

E quanti formaggi riuscite a fare?

In realtà non lo so… perché più che per numero di formaggi lavoriamo su chili e sui litri. Certo lavoriamo dai 1000 ai 2000 litri di latte a settimana e in un giorno circa 45-50 kg, di varie forme e tipologie!

Programmi per il futuro:

Sì! Il 20 maggio uscirò!

E nel caseificio all’interno di Rebibbia?

Troveranno una sostituta!

Cosa farai una volta fuori?

Ho voglia di continuare questo percorso con il progetto Cibo Agricolo Libero, forse si riuscirà ad avere un banco in un mercato qui a Roma!

E noi vi terremo informati!

(Note al post: ringrazio Berenice per la sua cordialità e per avermi concesso delle brevi videointerviste che saranno pubblicate su questo blog e/o sulla pagina facebook di Cibo Agricolo Libero e di Dol, e per avermi raccontato delle altre detenute con cui condivide spazi e progetti.)

Alessio Fabrizi

Proloco Dol: #amore per il buon cibo e il territorio

Proloco Dol

In questa giornata di S.Valentino non potevamo esimerci dall’esprimere il nostro amore per il gusto e il buon cibo (che si traduce anche in rispetto del territorio e, giorno per giorno, in azioni concrete contro lo spreco alimentare come per la doggy/dolly bag!!!) e dall’omaggiare il nostro primo amore: il Conciato di San Vittore!

Un amore di progetto in progetto: il Conciato di San Vittore a base di latte ovino biologico della campagna romana ed erbe aromatiche dei Monti Aurunci è una ricetta unica tramandata oralmente per secoli e ora “donata con amore” da un anziano produttore di San Vittore alla cooperativa casearia del penitenziario femminile di Rebbibia. Un formaggio che potete trovare da Proloco Dol e con il nome di Cibo Agricolo Libero.

Oltre al Conciato di San Vittore, oggi e non solo, per il vostro partner o semplicemente per amore verso voi stessi e il vostro territorio potrete trovare prelibatezze e rarità enogastronomiche del Lazio nel nostro catalogo “Selezione Di Origine Laziale” e per maggiori informazioni vi invitiamo a scoprire il nuovo sito work in progress  Proloco Dol – Di Origine Laziale oppure le nostre tavole in via Domenico Panaroli 35, a Roma, dal lunedì al sabato!

Conciato di San Vittore: primo amore

Semplicemente amore per il gusto e il buon cibo www.dioriginelaziale.it

Agricoltori “ecocompatibili” al Terra Madre Day

conciato-di-s-vittore

In un freddo e limpido sabato di dicembre si è svolto a Roma il Terra Madre Day, evento di Slow Food per conoscere e degustare il cibo e i suoi sapori. Location dell’edizione 2017 intitolata Sapori del Mondo è stato l’ex Lanificio Luciani di Pietralata, contenitore di stimoli culturali della capitale.

Cuore dell’appuntamento, la possibilità di incontrare piccole produzioni tradizionali a rischio di estinzione, realtà che i Presìdi Slow Food sanno valorizzare dal punto di vista della tipicità del prodotto, dell’antichità del mestiere e delle varietà autoctone di ortaggi, frutta e animali da allevamento.

La mission di Slow Food è naturalmente in linea con il progetto di Dol – Di Origine Laziale. L’assoluta fedeltà di Dol ad una filiera laziale sostenibile si declina sia nella tutela di tradizioni enogastronomiche sia nello sviluppo di nuove “forme di agricoltura ecocompatibile”. Così a Sapori del Mondo, lo scorso sabato 17 dicembre, non potevano mancare il conciato di San Vittore (nella foto) e gli altri formaggi di Cibo Agricolo Libero.

Oltre a molti produttori laziali, anche originari dei Monti Sibillini colpiti dal sisma, erano ospiti dell’evento anche alcuni prodotti particolarissimi di altri paesi: il Bulgur di Siyez, il grano più antico del mondo (nord della Turchia); il Cuscus infouzen della comunità indigena della Oasi di Tafilalet (Marocco); gli Anarcadi del distretto rurale Kibaha (Tanzania); e molti altri “sapori del mondo” da degustare. Una vera festa della Terra e di chi sa amare i suoi frutti.