Un cibo genuino …e sostenibile

Che il “cibo genuino” possa essere nel contempo il prodotto di un’agricoltura sostenibile per il pianeta è una consapevolezza recente. Il cibo genuino dei nostri nonni (e bisnonni) contadini e allevatori era … il frutto del loro lavoro. Si trattava di piccole realtà agricole che offrivano a famiglie e comunità il nutrimento quotidiano.

Ora trovare vero cibo genuino è diventata un’impresa ardua, almeno per chi vive in città. A disposizione dei consumatori c’è una tracciabilità della filiera sempre più ricca ed esaustiva ma resta il fatto che ciò che mangiamo tutti i giorni spesso è prodotto da grandi aziende di stampo intensivo e industriale.

Proprio questi prodotti sono quelli più diffusi e reperibili, considerando anche che l’attuale modello di finanziamenti europei privilegia spesso quel tipo di azienda, che è decisamente più inquinante! In questo modo le attività agricole di dimensioni minori e più sostenibili tendono più facilmente a scomparire.

Noi di DOL da sempre ci muoviamo in … contro-tendenza. Col nostro lavoro ampliamo il mercato di aziende piccole e piccolissime. Più volte abbiamo evitato la chiusura di attività e l’estinzione di prodotti. Le prelibatezze gastronomiche che ricerchiamo e scegliamo per voi sono realizzati da produttori che salvaguardano i prodotti vegetali e zootecnici del Lazio.

Le aziende che noi di DOL selezioniamo sono, insomma, inserite positivamente negli ecosistemi locali. Inoltre l’artigianalità tutela il gusto e le proprietà nutritive e la conservazione dei prodotti tradizionali valorizza le tipicità e la biodiversità dei territori.

Come sa chi ci frequenta da tempo, la nostra linea di distribuzione fa uscire questo cibo genuino dalla nicchia e lo rende raggiungibile da sempre più consumatori. Perché siamo convinti che mangiare bene sia la soluzione a più di un problema! “Mangiare meno e mangiare meglio” è un motto che può fare al caso nostro, che ne pensate? 😉

Dignità, partecipazione, multicultura: un progetto imperdibile!

preacquisto Funky Tomato 2019

Care amiche e cari amici… bentornati!  Prima che tutte le attività ricomincino e ci distraggano dalla benefica pausa assaporata, chi più chi meno, in queste settimane, vorremmo ricordarvi …una cosa bella da fare. Partecipare al pre-acquisto Funky Tomato!  🙂

Dal 2015 Funky Tomato combatte lo sfruttamento dei braccianti che raccolgono i pomodori nelle campagne pugliesi, campane e della Basilicata. Possiamo tutti partecipare a questa filiera virtuosa acquistando i loro ottimi prodotti tramite prefinanziamento grazie alla campagna di preacquisto. DOL Di origine Laziale è il referente su Roma della campagna e da sempre sostenitore del progetto Funky!

C’è tempo fino a domenica 15 settembre: non perdete l’occasione, collegatevi al sito https://www.funkytomato.it/ e preacquistate!

A quel punto potrete anche partecipare al CONTEST lanciato dalla pagina Facebook: si tratta di inviare una clip a sostegno del progetto e di condividerla sui vostri canali social con gli hashtag #funkytomato #gotfunky #alimentarelacultura. Le più belle saranno pubblicate sulla pagina FB di Funky Tomato: chi al termine del preacquisto (15 settembre) avrà ottenuto più like riceverà una fornitura extra di ‘buatte’ Funky.

Le conserve arriveranno da metà settembre in poi. Per eventuali necessità la mail di riferimento è info@funkytomato.it.

Allora, come diciamo noi di DOL: evviva l’agricoltura sostenibile e la filiera corta produttore -> consumatore. E buon appetito con il pomodoro etico Funky Tomato 🙂

 

I piccoli produttori che tutelano la Biodiversità

La Tua Etruria SLOW FOOD VILLAGE

Inizia oggi a Viterbo Slow Food Village, il villaggio ECOgastronomico. Quattro giorni di eventi, laboratori, degustazioni e street food.

Si tratta della settima edizione e il tema di quest’anno è “VIAGGIACIBANDO. Il turismo enogastronomico, esperienziale e sostenibile”, in linea con il 2019 “Anno del Turismo lento”. Oltre a mostre esperienziali dedicate alla Tuscia, ci saranno percorsi di degustazione riferiti a varie regioni italiane e una mostra nella Casa della Biodiversità, tra i prodotti a rischio estinzione, denominati Presidio Slow Food.

Come ci racconta il quotidiano online La tua Etruria, durante la presentazione del festival nella Sala Consiliare del Comune,

Luigi Pagliaro, presidente Slow food Lazio, ha sottolineato l’importanza dell’agricoltura, unica chiave per salvare il mondo e andare verso un futuro sostenibile, ovviamente tutelando i piccoli produttori.

Il focus della manifestazione infatti è “Salviamo la biodiversità per salvare il mondo, perché tutelando e valorizzando le piccole produzioni è possibile evitare la diffusione delle monoculture, riscoprire sapori, identità e territori che rischiano di essere compromessi per sempre”.

E così, perfettamente in linea con questo messaggio, che nel suo caso diventa proprio una missione,  tra gli ospiti non poteva mancare il nostro

Vincenzo Mancino, testimonial per il Lazio a Expo e ideatore di progetti per la promozione delle tipicità territoriali e di progetti sociali.

Vincenzo porterà la propria esperienza in un dibattito presso l’Arena intitolato FOOD: TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE, domenica 7 luglio alle ore 22, che vedrà ospiti (da programma):

Marco Oreggia, giornalista e critico enogastronomico curatore della guida Flos Olei – guida al mondo dell’extravergine; Vincenzo Mancino, fondatore di DOL – Di Origine Laziale e del caseificio Circolo Agricolo Libero nella casa circondariale femminile di Rebibbia. Conduce Carlo Zucchetti, editore e fondatore del giornale enogastronomico http://www.carlozucchetti.it.

Potete leggere il programma completo della manifestazione alla pagina http://www.slowfoodvillage.it/#schedule.

Slow food Village

La bontà dell’orto a casa tua con Proloco D.O.L.

 

La bella stagione è arrivata e ha inondato di colori e gustosi frutti gli alberi, rallegrato i campi con verdura fresca e dissetante, è sicuramente la stagione dell’anno in cui la natura ci regala il massimo della varietà: Come resistere a tanta ricchezza e bontà? Semplice, non fatelo!

Il meglio della stagionalità e della varietà di frutta e verdura è disponibile per voi qui da Proloco D.O.L. ogni settimana pronta per essere gustata sulle vostre tavole. Ogni prodotto è certificato, controllato e proviene solo da contadini di fiducia del Lazio; l’acquisto tramite filiera corta è un metodo che premia l’impegno dei piccoli agricoltori a mantenere una produzione sana e che non sfrutta la terra, ma che ne sa accogliere i frutti nella giusta stagione, produzione a basso impatto ambientale perché la frutta e la verdura che vi verranno consegnate provengono da coltivazioni a poca distanza e naturalmente non sono avvolte in involucri di plastica.

Da sempre Proloco D.O.L. sostiene la rete degli agricoltori che producono secondo le regole ed in modo sostenibile, allora quale migliore occasione per provare! Per prenotare la tua cassetta di frutta e verdura, ti basterà chiamare qui da D.O.L. al numero 06.24300765 entro Lunedì alle 19.00 e potrai ritirare la tua cassetta il mercoledì successivo dalle ore 16.00 qui da noi in via Domenico Panaroli 35. 

Potrete scegliere la cassetta da 5 Kg al prezzo di 11€ e quella da 10 kg a 18€, non potremo dirvi in anticipo quale sarà la composizione poiché sarà la natura a scegliere quali saranno i migliori prodotti freschi per quella settimana, ma siamo sicuri che non resterete delusi!

La mission di D.O.L. in un ricordo di Expo

Proloco DOL Expo2015

Quando nel 2015 a Milano si aprirono le porte dell’Expo il tema era “Nutrire il Pianeta, Energie per la Vita”. Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 l’Esposizione Universale ha dato spazio a ben cinquemila eventi e in uno di questi, nella galleria dedicata al Saper Fare, ci siamo stati anche noi di Proloco D.O.L.: in quell’occasione Vincenzo Mancino parlò di filiera corta, agricoltura, territori e cultura.

Ritorniamo su questo intervento perché crediamo che sia importante ricordare quale spinta al cambiamento possa dare una nuova agricoltura organizzata e integrata in filiera. Le parole di Vincenzo Mancino sul difficile inquadramento dei problemi legati al mondo dei piccoli imprenditori agricoli sono esemplificative:

[Di agricoltura] si parla spesso, nel mondo accademico oggi stesso abbiamo sentito di numeri e percentuali, ma sovente non c’è traccia delle problematiche! Problematiche che sono a volte molto più semplici di quanto si evinca dai convegni, ad esempio il prezzo del gasolio agricolo: quanto costa stare oggi una giornata in un campo, il problema della concimazione rispetto alla resa, che spesso e volentieri sono equivalenti per peso; il problema dei semi che vengono tenuti in cassaforte e altri che vengono creati in modo che non si rigenerino… Il problema è che l’agricoltura viene vista dall’economia come un quadro economico complesso, ma in questa complessità si perde il quotidiano.

Secondo Vincenzo Mancino ogni associazione di categoria o ente offre una propria soluzione che spesso non tiene conto delle specificità e delle difficoltà che i produttori affrontano. Ma se si vuole salvaguardare il patrimonio eno-gastronomico artigianale del nostro paese è necessario trovare una soluzione partecipata con gli agricoltori e con le piccole aziende produttrici.

Io credo che parlare tutti insieme possa dare una soluzione comune. Io in primis, come azienda privata, ho creduto che presidiare un territorio fosse creare una bottega, creare un luogo che raggruppi questi prodotti e che poi possa in qualche maniera farli assaggiare e allo stesso tempo trasformarli. Quindi prima abbiamo aperto D.O.L. che sta per “di origine laziale” dove i prodotti sono esclusivamente di origine regionale, dove i limiti sono soltanto il gusto e i confini della Regione Lazio; e, dopo la selezione e la vendita dei prodotti, abbiamo aperto un punto di ristorazione. Non a caso abbiamo chiamato questa proposta di ristorazione “Pro Loco”: qui torna nuovamente il discorso territoriale secondo un sistema di filiera…

Interessante ribadire il concetto di Territorio, il cui significato include il rispetto della natura e del tempo delle persone:

[…] Chi va più a fare la spesa a mercati che aprono alle 7.00 e chiudono alle 14.00? Bisogna intercettare la clientela ma anche interpretare il tempo delle persone, perché bisogna capire la società. Spesso mi è stato chiesto: -Perché hai aperto in una realtà periferica? Perché in periferia ci sono ancora persone che fanno la spesa in quartiere, mentre nelle zone centrali ci sono le colf e le badanti e queste comprano i prodotti della TV, non comprano il prosciutto di Bassiano, Il Cacio Magno, il Conciato di San Vittore.

Territorio, Sostenibilità e Responsabilità sono parole che non devono mai mancare quando si parla di agricoltura.

Sostenibilità significa conservare un settore agricolo che altrimenti chiuderà. Le piccole realtà produttive stanno chiudendo, stanno scomparendo! Questa preoccupazione nelle analisi accademiche non viene mai messa in evidenza, poiché si parla sempre di agricoltura che deve soddisfare le esigenze mondiali. Tanto è vero che si parla di TTIP/Ceta, accordi internazionali che abbattono tutte le lotte fatte per il DOP, l’IGP, ecc. Allora di cosa stiamo parlando?

Noi abbiamo una Responsabilità che è quella di affermare con forza che le nostre rarità enogastronomiche sono l’espressione di un territorio, sono l’espressione di un pensiero, sono l’identità stessa di una cultura. Creare una rete di interscambio produttivo è molto più semplice di quanto si possa pensare: […] i produttori sono lì, non sono lontanissimi! Noi, come piccoli o meglio piccolissimi imprenditori, lo facciamo: da 10 anni portiamo 30-40 milioni di euro di fatturato di prodotti del Lazio.

Salvare l’agricoltura e la nostra cultura da una globalizzazione spesso irrazionale che non vede i patrimoni che sta fagocitando: questo è ciò che, ogni giorno, con il progetto Proloco D.O.L. e Cibo Agricolo Libero cerchiamo di fare, insieme a voi.

Agricoltori “ecocompatibili” al Terra Madre Day

conciato-di-s-vittore

In un freddo e limpido sabato di dicembre si è svolto a Roma il Terra Madre Day, evento di Slow Food per conoscere e degustare il cibo e i suoi sapori. Location dell’edizione 2017 intitolata Sapori del Mondo è stato l’ex Lanificio Luciani di Pietralata, contenitore di stimoli culturali della capitale.

Cuore dell’appuntamento, la possibilità di incontrare piccole produzioni tradizionali a rischio di estinzione, realtà che i Presìdi Slow Food sanno valorizzare dal punto di vista della tipicità del prodotto, dell’antichità del mestiere e delle varietà autoctone di ortaggi, frutta e animali da allevamento.

La mission di Slow Food è naturalmente in linea con il progetto di Dol – Di Origine Laziale. L’assoluta fedeltà di Dol ad una filiera laziale sostenibile si declina sia nella tutela di tradizioni enogastronomiche sia nello sviluppo di nuove “forme di agricoltura ecocompatibile”. Così a Sapori del Mondo, lo scorso sabato 17 dicembre, non potevano mancare il conciato di San Vittore (nella foto) e gli altri formaggi di Cibo Agricolo Libero.

Oltre a molti produttori laziali, anche originari dei Monti Sibillini colpiti dal sisma, erano ospiti dell’evento anche alcuni prodotti particolarissimi di altri paesi: il Bulgur di Siyez, il grano più antico del mondo (nord della Turchia); il Cuscus infouzen della comunità indigena della Oasi di Tafilalet (Marocco); gli Anarcadi del distretto rurale Kibaha (Tanzania); e molti altri “sapori del mondo” da degustare. Una vera festa della Terra e di chi sa amare i suoi frutti.